venerdì, gennaio 27, 2012

Fratello, dove sei?

Girati, fratello, mi vedi? Ché quando vorrai lasciarti andare, sarò lì, a tenerti.
E quando le tue membra, stanche, marciranno a terra, sul terreno, io darò loro vita nuova, con pezzi di te, e linfa, e ti risolleverai, da solo.
E quando ne avrai bisogno, fratello, non voltarti, ma lasciati cadere.
Senti l'abbandono, vivilo, nel tuo sangue, che scorre.
Senti il mondo, sul tuo stomaco, e pesa, come un pugno di cemento: il pugno di un gigante, sul tuo stomaco, ma tu non senti dolore.
E pesi, fratello, così tanto che ti senti un macigno. Credi di sprofondare ma tu, fratello, non temere, e non tremare.
La paura non ti assale, e sei tranquillo: sei sorretto.
Non temere fratello, non sei solo: non lo sei mai stato, solo.
Senti le braccia. Senti le gambe. Ora, le senti. Alzati, fratello, ora puoi: sollevati, da solo, nonostante il pugno di cemento che ti spinge giù, verso il basso, giù.
Ti alzi, da solo, senza sforzi e senza indugi.
Ti alzi, fratello, da solo: sei la forza che stavi cercando.
Ora accasciati. Di nuovo, di getto, di peso. Abbandonati e lasciati cadere all'indietro. Lo senti, fratello? Lo vedi?
Sei verticale sul terreno.
E non sei caduto: io sono dietro di te, e ti cingo in un abbraccio.

1 commento:

  1. http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=GDA708XlFIo

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