lunedì, settembre 22, 2014

Oxford

Oggi per la prima volta ho indossato il supermega maglione di pile arancione.
Stanotte non ho dormito un cazzo, sono andata a letto tardi rispetto ai miei standard inglesi e mi sono svegliata molto molto presto (no, alle otto non è presto, alle otto ho già fatto colazione da un pezzo e sono pure quasi alla fermata dell'autobus). Ma stanotte è stato diverso. Sono andata a letto all'una passata e mi sono rigirata mille volte, un po' perché avevo le gambe che non ne potevano più della vita, un po' perché iniziano a sovraffollarsi troppi pensieri.
In realtà non sono pensieri negativi, come grattacapi o cose da risolvere, stranamente. Sto però rimettendo in gioco tutto quello che ho, tutto quello che sono e tutto quello che voglio. Penso a quale parte di me voglio ancora cambiare e penso a quale parte di me vorrei immensamente tenere. Valuto le città che visito e cerco di capire qual è quella che più mi si addice. Realizzo che forse il sogno di un'adolescente di fuggire via dalla casa natale per vivere catapultata in una realtà che non lascia feriti ma solo vittime, soppiantato dal più recente desiderio di vivere in un posto tranquillo per avere una vita altrettanto tranquilla, andrebbe attualmente rivalutato. E' una decisione che devo prendere da qui ad un anno e farò come ho sempre fatto da quando ho diciott'anni: smetto di progettare e deciderò quando sarà il momento, valutando i pro e i contro, le opportunità e le conseguenze, con la viva speranza che ci sia qualcuno abbastanza appassionato con cui poter condividere la causticità che si prova nel camminare lungo una grossa strada piena di "gente".
Ho un mal di testa allucinante. Io non ho mai mal di testa ed è per questo motivo che vorrei ripetutamente sbattere la testa contro il vetro.
Attendo la risposta di un professore per poter fare la tesi all'estero su una branca dell'informatica che, oltre a piacermi abbastanza, fa guadagnare attualmente un sacco di soldi. Quando ho dovuto scegliere su cosa orientarmi, dopo aver scartato tutto quello che davvero non mi interessa nel modo più assoluto, mi sono trovata di fronte a tre possibili scelte: la prima è stata facile scartarla perché il professore non aveva abbastanza tempo da accollarsi un tesista e lui è l'unico che si occupa di quella roba a Pisa; la seconda l'ho scartata per dei meri motivi pratici che sono pochi soldi e poche occasioni di lavorare in quell'ambito fuori dal mondo universitario. Detto ciò, non avendo nessun'altra scelta, mi sono rivolta a quel professore di cui vi parlavo che ha la mail come un pozzo nero, mettendo come destinatario della mail anche un suo assistente di cui ho profonda stima. Beh, mi hanno risposto dicendo che discuteranno della mia richiesta di tesi, sia per farla all'estero sia per restare in Italia, nel caso non fosse possibile o non ci fossero occasioni di potermene andare affanculo. Nel frattempo, giusto per intrattenermi durante l'attesa, mi hanno inviato un possibile bando in cui però la sede è la Germania. Non muoio dalla voglia di andare in Germania, ci sono stata e i tedeschi sono davvero troppo freddi per me, oltre a non voler parlare inglese in città. Chiaramente dipende tutto da dove si va, ma sappiamo tutti che la sede in cui mi vogliono sbattere non è Berlino, quindi prendiamoci poco per il culo.
Il viaggio per Oxford sarà un po' lungo perché questo autobus si ferma in città decisamente troppe volte, così ho deciso di impiegarne una parte scrivendo, non sapendo quanto tempo avrei avuto stasera per farlo. Oggi starò in giro per la città con un ragazzo Iraniano e sarò sua ospite per stanotte. All'inizio ero un po' timorosa, non tanto per la sua nazionalità, tanto quanto perché vado a casa di uno sconosciuto che non è una ragazza. Poi sono entrata in modalità "masticazzi, se mi deve succedere qualcosa mi succederà comunque, visto che c'è gente che muore non facendo niente e altra che anche se la va a cercare ed è ancora qui con noi".
Sono ad Oxford, yeah! Sono stanca morta, sono come le mie gambe in questo momento.
Ho incontrato il ragazzo iraniano che mi ospita. Wow. E' bello, alto, divertente, gentile e per nulla distante, come tutto sommato sono state un po' le altre due ragazze. Non c'è nulla da fare, gli uomini sono un'altra cosa. Ha un solo problema: ha una ragazza, ma mi hanno detto che è un problema risolvibile! E' stata una favolosa sorpresa, abbiamo parlato di tutto, dalla religione alla sua barba.
Mi ha portato in giro per Oxford che è completamente diversa da Cambridge.
Cambridge ha una piccolissima zona centrale in cui fondamentalmente ci sono i college in giro, separati da strade molto piccole piene di negozi. Al di fuori di questo, si estende la zona commerciale e la zona residenziale. Oxford sembra all'apparenza più grande: le strade sono più ampie, i college sono ben mescolati con palazzi storici e musei (che sono chiusi di lunedì...) e questo dà un po' di respiro al centro cittadino. Sono effettivamente molto diverse, Oxford è un po' come Pisa, Cambridge è un minuscolo gioiello. I college a Cambridge sembrano castelli, ad Oxford sembrano chiese: qui hanno tutti le guglie, le finestre con i vetri decorati e spesso sono decorazioni sacre. Ad Oxford c'è la prima "coffee house" d'Inghilterra, nata nel 1650, e il primo college, se non ricordo male. E qui puoi davvero fare il biglietto che dura ventiquattr'ore!
Stasera andremo al pub e domani partirò per Bristol, dove starò due giorni.
Ah, l'english breakfast alle sette e mezza del mattino, con bacon, uova, pomodori e toast, ti permette di arrivare tranquillamente fino alle quattro del pomeriggio come se niente fosse. Enjoy english habits!


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