sabato, novembre 29, 2014

Questione di smalto

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Un altro paio di scarpe tacco dodici, nere, con due nastrini che cingono il lungo collo del piede. Quando Monica camminava, con quell'ampia falcata e quelle gambe infinite, sembrava mangiasse chilometri in un lampo. Sempre più vicina alla nullità che non voleva essere, sempre più vicina alla rassegnazione che non poteva più contenere. Perché nonostante lo smalto rosso, anche le puttane hanno un cuore.
"Quando sono con te
non so più chi sono perché
crolla il pavimento
e mi sciolgo qui dentro"
Un altro paio di scarpe tacco dodici, nere, perché Monica doveva sempre essere una stimolante curiosità per i suoi clienti. Non sarebbero andati a letto con lei se fosse stata come le loro mogli o le loro goffe fidanzate: capelli arruffati, broncio perenne e gigantesche mutande di cotone bianco. Monica doveva essere di più, quello che a tratti non è nemmeno umano. Monica doveva essere la statuaria donna con un corpo senza imperfezioni, la cellulite la lascia volentieri a quelle povere accasate. Monica doveva essere completini intimi ogni giorni diversi; mutande di pizzo bianco per giocare alla ragazza vergine di un paesotto, nero per essere la sensuale donna che quei disgraziati non hanno sposato, rosso per essere una focosa sconosciuta abbordata la notte di capodanno.
"Me so' 'mbriacato de 'na donna
quanto è bbono l'odore della gonna"
Monica doveva essere inespugnabile, decisa e rigida, a lavoro; poteva finalmente essere romantica, disperata e sola, una volta rientrata a casa agli orari più disparati.
Le sarebbe piaciuto entrare in libreria e incontrare l'uomo della sua vita, mentre casualmente allungano le mani verso lo stesso libro. Le sarebbe piaciuto pagare un gelato e sentirsi sussurrare alle sue spalle: "probabilmente io e lei siamo le uniche persone cui piace il gelato al pistacchio". Le sarebbe piaciuto uscire da un teatro o da un concerto e sulla soglia della porta fermarsi, guardare che pioveva, disperarsi perché non aveva portato l'ombrello e sentirsi invitare da un bellissimo ragazzo bruno a fare la strada con lui sotto il suo ombrello, tanto "andiamo nella stessa direzione", un po' come nei film ambientati a Manhattan.
"Quando io sono solo con te
io cammino meglio perché
la mia schiena è più dritta
"
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