mercoledì, ottobre 07, 2015

Ubriachi: istruzione per l'uso

Questo post doveva essere scritto quasi in contemporanea con l'apertura del blog, quando conobbi Jack e niente fu più lo stesso.
Era novembre, mi sembra, e lui si laureò. Alla sua festa bevve l'inverosimile ma non ricordo quanto, sicuramente però mi ricordo di un'intera bottiglia di JB scolata alla goccia.
Ero tremendamente preoccupata anche se c'erano i suoi amici, noi non stavamo neppure ancora insieme ma mi sentivo comunque legata a lui e decisi di prendermene cura.
Ci fu anche un "ti amo" quella sera. Che delirio. Mandai anche a fanculo una tipa che gli moriva dietro perché voleva dargli un succo di frutta "perché ci sono le vitamine!". Bah.
Così nacque l'idea di questo post, in cui tutti mi dissero che dovevo scrivere come si doveva trattare un ubriaco in modo tale che ne avrebbero appreso l'arte. Era la fine del duemilaundici ed io ho lasciato morire sotto una pila di altri appunti le idee per questo post.
Ho ritrovato la bozza, adesso la sistemo e la pubblico. E' arrivato il momento, anche se è tardi.

***
Ubriachi: istruzioni per l'uso.
Ci sono delle cose che non bisogna mai dire ad un ubriaco. Fate finta che un ubriaco sia il Fight Club e capirete subito.

#1: Mai dire ad un ubriaco "sei ubriaco".
#2: Mai imporre il proprio aiuto ad un ubriaco ma far sembrare tutto una sua idea.
#3: Mai smettere di guardare a vista un ubriaco, soprattutto se molesto o moribondo.
#4: Mai dire ad un ubriaco "sei ubriaco".


Come gestire un ubriaco in poche semplici mosse.

Partiamo dalla consapevolezza che come in tutte le cose, ci sono ubriachi e ubriachi.
Ci sono quelli molesti a cui forse basta un cazzotto in viso per stordirlo, un po' di sonno ristoratore e il gioco è fatto.
Ci sono quelli che hanno davvero esagerato e sono vicini al coma etilico, ecco questi sono problematici e senza saper né leggere né scrivere, io chiamerei un'ambulanza.
Ci sono quelli che non hanno retto allo schifo della vita e hanno vomitato anche l'anima.

In linea di massima, far vomitare un ubriaco è spesso una buona idea.
Se sta male di stomaco, se è troppo vicino al coma etilico, se vuole riprendersi al più presto, sì, fatelo vomitare. Ovviamente, a seconda della situazione è possibile evitare di farlo vomitare, molto dipende dalla reattività e dalla quantità di alcool ingerito.

Per farlo vomitare potete dargli: caffè e sale, caffè e limone, o ancora meglio l'artistica combo caffè sale e limone. Altro che tequila.
Se non ci riuscite a farlo vomitare così, due dita in gola e passa la paura. Se riuscite ad usare le sue, è meglio. Per voi, chiaramente. Tenete in considerazione che vomitare non esclude il coma etilico, sicuramente però ne riduce le possibilità.

Dopo aver vomitato, lo stomaco è terribilmente contrito e sotto pressione.
Non bisogna quindi: dargli da mangiare, perché è ancora troppo debole ed affaticato; dargli eccitanti di nessun tipo, soprattutto non dategli del caffè perché gli sfonda lo stomaco già esanime. L'unica cosa che bisogna dargli è dell'acqua, a piccoli, piccoli sorsi. Se proprio ce l'avete disponibile, un pezzo di pane morbido non più grande di due dita.

Se non si è in una situazione critica per cui avete deciso che indurlo al vomito non è necessario, allora non obbligatelo a vomitare: lo farà da solo più in là.
A questo punto dovete prendervi cura di lui e tenerlo sveglio quanto più possibile. Deve essere reattivo, deve rispondere agli stimoli. Sciacquategli la faccia con acqua fresca ma non gelida, parlategli e fate in modo che vi risponda; fatelo camminare se ci riesce, magari con un vostro supporto e in bocca al lupo!

Nessun commento:

Posta un commento