lunedì, settembre 12, 2016

Due bacheche

Io sto bene, senza di te un po' meno lo ammetto ma sto bene, sto bene per te.
Non reggo benissimo la distanza ma come ti dissi tempo addietro se dovessi scegliere fra un tempo limitato, finito, senza di te e una vita intera, la mia decisione per quanto mi riguarda è più che ovvia; e voglio prendermi tutto, il bene e il male, le crisi e i problemi, le gelosie e i fraintendimenti perché con te tutto sembra diverso da come lo vedevo prima. I problemi diventano grigi e piccoli, con un nome e un libretto di istruzioni allegato per una semplice e veloce risoluzione. Le piccole gioie di ogni giorno, invece, al contrario di come vengono appellate diventano brillanti, colorate e piene, piene al punto che riempiono tutto intorno del loro splendore. Che poi andiamo, è passato solo un giorno!
La tua scrittura sembra quella di un bambino di cinque anni, mi fa troppo sorridere! Guardo i bigliettini in fila, tutti lì in ordine cronologico uno dietro l'altro, da sinistra verso destra, infilzati con uno spillo sulla mia nuova bacheca; li guardo per riacquisire la forza che mi caratterizza da sempre e che ora in parte è custodita al sicuro dentro il tuo cuore, per averla a portata di mano tutte le volte che la mia dovesse venire a mancare con la consapevolezza che me la saprai donare sempre al momento giusto, lasciando sprigionare tutto il suo colore rosso vivo con intensità maggiore rispetto a quella che possedeva il giorno in cui l'ho affidata alle tue cure.
Sì, ora ho due bacheche perché una non bastava più e quando si cresce si moltiplicano un po' tutte le cose, non solo gli anni; si moltiplicano gli impegni, le cose da pagare e quelle da ricordare; si moltiplicano anche i dolcissimi bigliettini intrisi dei pensieri più disparati, dalle frasi delle canzoni alle dichiarazioni d'amore per finire alle richieste di perdono per gli errori più goffi.
La prima bacheca mi lega al mondo terreno, con tutto quello che vorrei volentieri dimenticare, non fare; la seconda custodisce i ritagli del nostro incantevole universo. E' proprio grazie a questi piccoli, invisibili ma fondamentali gesti che trascorrono i giorni sempre uguali dell'alzarsi alle otto del mattino, lavorare otto ore ed essere al campo poco dopo le otto di sera, senza essere uguali per niente!; sono i nostri quotidiani gesti d'amore che lasciano scivolare troppo velocemente i giorni, gli stessi giorni di cui non basterebbero il doppio delle ore di cui sono composti per poter fare anche solo la metà delle cose che abbiamo in mente di fare.
Il tempo con te è relativo e spesso guardando i tuoi biglietti, chiudendo gli occhi, mi sembra di poter vedere lo stesso bambino che seduto al tavolo della cucina scrive su quell'enorme quaderno bianco ormai pieno degli stessi geroglifici che ho a mente, la lezione d'italiano per casa; alza la testa e sorride con quei denti troppo grandi, quella carnagione troppo chiara e quegli enormi, disarmanti occhi troppo verdi.

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